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QUELLO CHE HO IMPARATO DA GIACOMO BALLA
Balla e Dorazio
dal 20 ottobre 2017 al 20 gennaio 2018

A cura di Giancarlo Carpi

La mostra presenta oltre 25 lavori di Giacomo Balla e di Piero Dorazio tra i quali quattro “compenetrazioni iridescenti”, due reticoli e una rara composizione astratta polimaterica della fine degli anni 40 (Sviluppo orizzontale di una cornamusa dolcissima, 1948). Il raffronto tra i due maestri dell’astrattismo italiano avviene per consonanze formali tra singoli lavori. L’indagine dei colori puri in Dorazio richiama le compenetrazioni iridescenti di Balla più cromaticamente scandite (in ricerca di vibrazioni cromatiche o del colore puro) (La corsa, 1968) mentre l’aspetto fitomorfo di altri esempi di quella serie può riprendere le configurazioni interne e sovrapposte di alcuni reticoli (Textur 1962). Un’altra costante è il carattere dinamico, tra dinamogrammi e intrecci di linee-volume, in Balla, e le scomposizioni oggettuali di Dorazio,  nell’escursione, per entrambi, tra una polarità più diagrammatica (Il ponte di Carlo, 1947),  e un’altra più sensuale e sinestetica. Volendo un raffronto per contrasto parziale si ha tra le vibrazioni più informi e frementi di alcune carte doraziane e il dinamismo di alcune minute figure balliane o, inaspettatamente, tra reticolati non strutturali e segni onomatopeici di Balla nella trasfigurazione astratta di un momento o di una atmosfera. A tal proposito, nella mostra sono riunite per la prima volta dopo molti decenni le due versioni di Rumoristica plastica Baltrr di Giacomo Balla (1914 e 1916).

PRESS REVIEW

(OMNIROMA) Roma, 16 NOV - "Quello che ho imparato da Giacomo Balla. Balla e Dorazio". È la mostra che sarà inaugurata giovedì 23 novembre a Roma nella galleria Futurism&Co, dove, oltre alle 26 opere di Giacomo Balla e Piero Dorazio, secondo un rapporto di assonanza stilistica che descrive 3 momenti, dalla fine degli anni Quaranta alla fine dei Sessanta, saranno esposte tre lettere inedite indirizzate da Piero Dorazio da New York a Achille Perilli, che documentano l’attività di Dorazio giunto nella capitale dell’arte americana, a favore del futurismo italiano oltreoceano.
La galleria Futurism&Co si trova in via Mario de'Fiori e appartiene alla famiglia Carpi, nota per essere tra i più appassionati collezionisti di arte futurista e contemporanea: Massimo Carpi è l'anima del progetto, il collezionista che già dal 2000 ha creato un'associazione di collezionisti (www.futur-ism.it) con il più grande numero di opere del movimento futurista, per prestiti a mostre, musei e fondazioni di tutto il mondo; Giancarlo Carpi, figlio di Massimo, è il critico d'arte, che dà vita alle esposizioni, curando la selezione delle opere e i cataloghi; Francesca Carpi, figlia di Massimo Carpi, è la direttrice della galleria insieme ad Alessandro Bolic.

Roma, 19 ott. (AdnKronos) - Una nuova galleria nel centro di Roma. E' la Futurism&Co Art Gallery di via Mario de' Fiori che aprirà domani con la mostra 'Quello che ho imparato da Giacomo Balla' aperta fino all'8 gennaio 2018. La Galleria nasce come estensione dell'associazione culturale Futur-ism di Roma attiva dal 2000 nel campo dei prestiti di opere d'arte futuriste a musei e fondazioni. Al centro del suo lavoro di ricerca ci saranno i principali artisti del Novecento italiano, in particolare quelli legati al Futurismo e quelli legati ad altre avanguardie europee. La sezione d'arte contemporanea, invece, si rivolgerà in particolare al neo-pop e all'arte italiana e internazionale.
La mostra, curata da Giancarlo Carpi, presenta oltre 25 lavori di Giacomo Balla e di Piero Dorazio tra i quali quattro 'compenetrazioni iridescenti', due reticoli e una rara composizione astratta polimaterica della fine degli anni '40 ('Sviluppo orizzontale di una cornamusa dolcissima', 1948). Il confronto tra i due maestri dell'astrattismo italiano avviene per consonanze formali tra i singoli lavori. E così l'indagine dei colori 'puri' in Dorazio richiama le compenetrazioni iridescenti di Balla. Nella mostra sono riunite per la prima volta dopo molti decenni le due versioni di 'Rumoristica plastica Baltrr' di Giacomo Balla (1914 e 1916)